GIORNATA MONDIALE DELLA CONSAPEVOLEZZA IN AUTISMO – 2 APRILE

Scrivere in questa giornata è molto faticoso, nell’anno 2021 che corre. Siamo reduci da 12 mesi difficilissimi, ed altri se ne prospettano, egualmente pesanti.
Qualcuno di noi ha contratto il Covid, le vaccinazioni stentano ad essere completate, ogni famiglia ha qualche conoscente, o amico, che non ce l’ha fatta. Si apre la Tv e si ascoltano persone scontente e depresse, che lamentano il non potere viaggiare, andare in ferie, organizzare momenti conviviali. Neppure a noi sfugge questa parte di normalità, ma mi chiedo se si pensi mai , avendo la fortuna di non avere problemi particolari, alle piu di 600mila famiglie italiane che, convivendo con l’autismo, hanno aggiunto alle restrizioni comuni la gestione del loro congiunto, spesso in preda a comportamenti disadattivi , accentuati dalla situazione.
Per questo vorrei elogiare innanzitutto la nostra Comunità, che continua ad esibire una resilienza impensabile di fronte allo sconvolgimento di vita che questo tempo ha rappresentanto. Insieme ai genitori, anche i bambini e le persone adulte con autismo, che hanno vista stravolta la loro quotidianità, bisognosa di attività strutturate e routines prevedibili. Avevamo tanto lavorato per ottenere qualche momento ludico, ma ora le attività integrative sono sospese: piscina, musica, un breve momento aperitivo con i coetanei , che faceva sentire tanto adulti, nulla di tutto ciò. E ancora, il grave problema della Scuola, con il suo groviglio di incognite, nell’ alternarsi di chiusure e aperture, e la DAD, impossibile per molti dei nostri, o la possibilità per alcuni di frequentare, quasi sempre senza i compagni.
Per tutto ciò, è particolarmente difficile quest’anno manifestare per il 2 aprile, sebbene mai lo avessimo visto come una festa, bensì come un’opportunità per denunciare, uniti, i nostri diritti mancanti. Ma ora neppure le nostre denuncie trovano accoglienza, il Covid spalma la sua ombra feroce su tutto, divenendo alibi funzionale a procastinare le risposte istituzionali. E intanto le famiglie reggono, come nella buona tradizione italiana, e ci sono, sempre, 24 ore al giorno.
E’ a queste famiglie, che ho già definito anch’esse eroi del quotidiano, che invio il mio più caloroso saluto con l’augurio che questo virus non li sfiori e con la speranza di rivederci presto in una nuova normalità.
Avremo altri due Aprile, e gonfieremo palloncini, mangeremo dolci, canteremo, suoneremo, o semplicemente saremo a fianco dei nostri figli, come sempre, per migliorare la loro qualità di vita.

Noemi Cornacchia
Presidente angsa Ravenna APS

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